A conclusione delle iniziative per la celebrazioni del 50° di fondazione del nostro liceo Carlo Ferrari (Associazione L.O.F.T.), alla presenza dei rappresentati delle associazioni partigiane, ha letto alle ore 10.00 la Lettera agli amici (qui il testo) di Giacomo Ulivi in una data non casuale:
… Il giorno 10 stesso verso le ore 8 del mattino, notai un movimento insolito nella corsia delle celle. Ottenni di uscire unitamente a mia moglie, nel corridoio intercomunicante con tutte le celle, vidi un cappellano militare uscire dalla cella di un condannato ed entrare subito nella cella di Giacomo, che si trovava a pochi passi dalla mia e da quella di mia moglie. Dopo circa un quarto d’ora uscì il cappellano, seguito a breve distanza da Ulivi, il quale sereno e tranquillo, come era suo solito, a passi fermi si avvicinò a me e a mia moglie, e ci disse: mi hanno avvisato che fra breve sarò fucilato. Rimasi esterrefatto; mi sembrava impossibile, essendo oramai fattasi strada nel mio cervello la possibilità della sua uscita dal carcere, appunto seppi poi che per ritorsione era stato scelto come già dissi in precedenza, per essere fucilato. Anche in quell’occasione ebbi la riconferma del coraggio di questo giovane ragazzo, che con indifferenza aveva appreso della sua condanna e tranquillamente si apprestava al supplizio.
Dopo breve un plotone di militi delle brigate nere si avvicinò, ricordo bene che Giacomo si tolse tranquillamente il soprabito, e con voce calma e tranquilla mi disse: "Tanto non mi servirà più". Poi visto che il plotone di esecuzione si avvicinava a noi per condurlo via, mi abbracciò e baciò, salutò mia moglie, e ci disse: "Forse voi vedrete un mondo migliore", gli strinsi ancora la mano, confortandolo, sebbene dimostrasse chiaramente di non averne bisogno: e mentre scendeva la scala che lo portava in cortile, girò lo sguardo continuamente verso di me sorridendomi, serenamente.
Dopo mezz’ora seppi dai custodi del carcere che l’esecuzione aveva avuto luogo in Piazza Grande, precisamente alle ore 10.
dalla testimonianza di Alessandro Bassi