Dentro la classicità


Quando ci è stata proposta la destinazione della gita, ci siamo entusiasmati fin dal primo momento: siamo partiti con la grande curiosità di visitare  i luoghi dell’antica Grecia, culla della nostra cultura nonché terra d’origine di innumerevoli miti, che ancora oggi ci stupiscono. Dentro di noi avevamo la consapevolezza che l’esperienza potesse servirci sia personalmente sia in vista dell’esame di stato; si aggiungevano la voglia di vivere emozione nuove e l’intenzione di creare ricordi da conservare per sempre.

Le nostre aspettative sono state ampiamente soddisfatte, anche se la salita va messa in conto: i siti sono ubicati, infatti, quasi sempre sulla sommità di colline o alture, restituendo l’illusione di una vicinanza proprio a quelle divinità  alle quali sono dedicati. Mentre si sale, ci si ritrova improvvisamente immersi tra suggestive rovine, colonne solitarie, frammenti di edifici sacri, che ne suggeriscono l’antica maestosità. Se si prova a chiudere gli occhi e ad ascoltare il vento, per esempio presso l’acropoli di Atene o il santuario di Delfi, ci si sente proiettati in una dimensione mitica, fuori dal tempo, accecati da quei colori sgargianti, che facevano brillare i templi, abbellendone ogni fregio e infondendo vita alle innumerevoli statue.

Una menzione speciale va ai paesaggi, con vedute sconfinate e con una vegetazione che si lega indissolubilmente con le rovine in un armonico tutt’uno, come nella rocca di Micene, contribuendo a creare un’atmosfera stupefacente, che si avvicina al sogno. Le numerose ore di strada tra una meta e l’altra non ci hanno affatto scoraggiato, ma al contrario ci hanno permesso di comprendere maggiormente l’importanza e la bellezza di questo viaggio; inoltre si creava man mano, tra le varie tappe, un’attesa che ci ha condotto ad apprezzare a pieno questa esperienza meravigliosa, che ci porteremo dentro per tutta la vita.

La 5ªC e la 4ªE