Gli atleti del badminton
Grazie alla passione del prof. Franco Salvini, è in piena attività il folto gruppo di studenti che già da qualche anno compongono la squadra d'istituto di badminton.
Lo sport, diffuso già in Europa nei secc. XIV e XV, fu ampiamente praticato dalla nobiltà in Francia, Gran Bretagna, Russia, Germania e Svezia con regole pressochè simili: lo scopo principale era quello di far rimanere in aria la semisfera di sughero ornata di piume il più a lungo possibile, in partite che coinvolgevano due o più giocatori.
Il nome moderno, che sostituisce la denominazione originaria (battledore and shuttlecock o jeau de volan in Francia) risale agli inizi dell'Ottocento quando era praticato con ardore dal settimo duca di duca di Beaufort, autore di una serie di libri dedicati agli sport e ai passatempi e intitolati al suo castello nel Gloucestershire, appunto Badminton House. Le origini della pratica sportiva moderna si perdono nella leggenda ma è certo che prima del 1867 le regole fondamentali del gioco (campo tracciato da linee e diviso da una vera rete) erano pienamente stabilite.
In Italia una delle prime menzioni letterarie del badminton si ritrova nella poesia di G. Gozzano, L'amica di Nonna Speranza, dove si descrive un volano che "troppo respinto all'assalto, non più ridiscese dall'alto dei rami d'un ippocastano!". Si tratta però solo di un passatempo per ragazze e bisognerà attendere il 1976 per vedere la nascita, presso il Centro sportivo dell'Aeronautica militare di Roma, dell'Associazione italiana badminton (AIB).
Oggi la Federazione Italiana Badminton è riconosciuta dal CONI e conta 96 Delegazioni Provinciali e 13 Delegazioni Regionali, di cui 7 Comitati Regionali.