Alessandro Tarasconi
Dietro non si torna
non si può tornare giù
quando ormai si vola
non si può cadere più
Vasco Rossi, Gli angeli
Alessandro Tarasconi, studente col sogno di fare la professione del padre, il medico, era un ragazzo entusiasta e con mille interessi: dai viaggi alla musica, al suo complesso Perecotte dove suonava il basso.
Era una delle anime di C-You, radio diffusa via web nata anni fa su iniziativa di un gruppo di giovani con la quale collaborava occupandosi della regia dei programmi. La sua grande passione per la musica, lo aveva spinto a partecipare al progetto della webradio diretta da Andrea Panciroli, che aveva una sede attiva a Parma, da dove trasmetteva Alessandro.
Era un ragazzo di poche parole ma dallo sguardo intenso che esprimeva uno spirito libero e una creatività dalle mille sfaccettature: certamente amava appassionatamente la musica, ma amava anche parlare di cinema e disegnare.
Da pochi mesi Alessandro aveva compiuto 19 anni, da pochissimi giorni, il primo luglio, si era diplomato quando la sua vita è stata tragicamente interrotta: ha perso la vita il 13 luglio 2013 in seguito a un incidente avvenuto nella notte in località San Martino Sinzano (Collecchio), in provincia di Parma, dove risiedeva. Una morte prematura, tragica e improvvisa che ha suscitato sgomento e un enorme cordoglio in tutti quelli che lo hanno conosciuto.
Così scrive di lui la prof.ssa Cristina Farri:
Parlare di Alessandro è un compito quasi impossibile: troppi gli interessi e i talenti che dimostrava (anche in un contesto “costringente” come la scuola). Aveva visto tanti film che nessuno conosceva, disegnava e, siccome disegnava, si occupava anche di arte contemporanea. Amava la musica e suonava la chitarra. Era creativo e originale. Era silenzioso e aveva uno sguardo ironico sulle cose: parlava quando non te l’aspettavi e sembrava vivere in un mondo suo. Tuttavia era capace di impegno ed era stato eletto nella consulta provinciale degli studenti, organismo generalmente poco conosciuto ma a cui lui teneva moltissimo. Si occupava anche dell’organizzazione delle assemblee della nostra scuola, affiancando il lavoro dei rappresentanti di Istituto e lo faceva con quella passione distaccata che lo contraddistingueva. Era un ragazzo gentile. Uno dei suoi disegni, donato dalla famiglia, è appeso nell’atrio della scuola, su una delle pagine dell’espositore: rappresenta il cortile della scuola pieno di ragazzi che il primo giorno aspettano di entrare. Ognuno è isolato nella sua caratteristica peculiare, pur facendo parte di una folla. Ognuno è se stesso, insomma. Alessandro era una persona ironica e lungimirante. Lo ricordiamo così.
“Ci rincontreremo nei giardini della memoria e nel palazzo dei sogni” diceva il Cappellaio ad Alice; in quei giardini, in quel palazzo Alessandro ci verrà incontro come lo ricordiamo: una matita nella mano, le cuffiette alle orecchie e la musica nel cuore.