Paolo Gelati
Più guardiamo nel profondo della Natura, più ci accorgiamo che è piena di vita e più constatiamo che tutta la vita è un mistero e che noi siamo uniti a ogni vita che esiste nella Natura.
Albert Schweitzer
Paolo Gelati è stato un brillante studente del nostro liceo: ha frequentato la sezione A nel quinquennio 1975-1980, conseguendo il diploma a pieni voti.
Appassionato di natura e convinto ambientalista, fin dall’età di 14 anni aderì attivamente all’associazione LIPU, in qualità di delegato su nomina dell’allora Segretario LIPU Francesco Mezzatesta.
Laureato in Scienze naturali, ottenne premi e riconoscimenti internazionali per la sua prestigiosa attività di ricercatore, diventando un affermato ornitologo. Studiò in modo particolare l’avifauna del fiume Taro, contribuendo in modo determinante alla creazione del Parco Fluviale Regionale, che ne tutela il medio corso da Fornovo alla Via Emilia.
Era il luglio dell’anno 1991 quando scomparve prematuramente. Il suo tragico decesso avvenne proprio durante un’attività di salvaguardia degli uccelli, l’obiettivo di tutta la sua vita: precipitò dal tetto di un alto palazzo in prossimità della stazione ferroviaria mentre controllava l’impianto da lui ideato (il cosiddetto "grido del predatore") per indirizzare verso la zona rurale le migliaia di storni che qui si concentravano al termine della stagione riproduttiva.
Per commemorare Paolo Gelati e ricordare il suo impegno per la città, il Comune di Parma gli ha dedicato nel 2018 il parco di via Oradour. Il giardino fu aperto nel 1993 dalla Sezione di Parma della Lipu in collaborazione con il Comune di Parma. Dopo anni di abbandono e incuria, grazie alla dedica del parco al ragazzo, oggi l’ambiente ha riacquistato vita ed è tornato pienamente fruibile alla cittadinanza.
Il giardino ha ripreso vita con oggi ben 30 specie di alberature, un piccolo habitat rigenerato e reso fruibile grazie all'aiuto della Lipu sezione di Parma, di ADA associazione Donne Ambientaliste, di un gruppo di ragazze scout della sezione Parma 3 e di 16 richiedenti asilo dell'associazione Svoltare Onlus.