Matteo Miari

Matteo Miari è stato uno studente del nostro liceo nella sezione B PNI (sperimentazione didattica del Piano Nazionale Informatica) dal 2005 al 2010, quando si è diplomato a pieni voti.

In seguito, ha studiato Ingegneria Meccanica al Campus Universitario di via Langhirano. Era originario di Feltre, in provincia di Belluno, ma ormai Parma era diventata la sua seconda casa. Matteo amava l'alpinismo ed era un arrampicatore esperto molto conosciuto a Parma. Già da adolescente, il suo entusiasmo e la sua competenza avevano contagiato anche il Cai (Club Alpino Italiano) dove Matteo era un vero e proprio protagonista della vita associativa. Aveva tante idee per il futuro, ma è stato tradito proprio dalla sua più grande passione: la montagna. 

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È morto il 23 giugno 2013, all’età di quasi 22 anni, in Trentino-Alto Adige in un incidente sul Gran Zebrù, la seconda vetta più alta della regione con un’altitudine di 3.500 metri. È stato probabilmente un cedimento del ghiaccio a causare la sua morte, quella di un altro parmigiano, Michele Calestani, e di Daniele Andorno, proveniente da Novara.

I tre ragazzi erano partiti alle ore 4 dal rifugio Pizzini, sul versante valtellinese, per raggiungere la vetta. Procedevano legati in cordata e sono precipitati insieme per 500 metri verso le 8:30. L’arrivo del soccorso alpino di Solda con l’elicottero è stato inutile 

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Per tenere sempre vivo il suo ricordo, i fratelli e i genitori hanno deciso di dedicare a Matteo uno spazio, situato davanti all’edificio dell’Università di Ingegneria di Parma. Esso è stato inaugurato mercoledì 25 marzo 2015. Questo luogo comprende unaiuola, un albero, due panchine e una stele ricordo. 

Inoltre, nella primavera del 2014 la famiglia Miari ha donato al liceo Ulivi le attrezzature per un laboratorio fotografico in memoria del figlio: questo laboratorio prende il nome dall’ex allievo e promuove la cultura fotografica attraverso attività didattiche, corsi e progetti riguardanti il territorio. Il Laboratorio può ospitare fino a venti persone e dispone di una postazione di lavoro all’avanguardia con un computer dotato dei migliori software inerenti alla fotografia. 

Dio del Cielo, Signore delle cime, un nostro amico hai chiesto alla montagna, ma ti preghiamo, su nel Paradiso lascialo andare per le tue montagne. (Bepi de Marzi)

Matteo, è così che ti immaginiamo: libero sulle montagne del Cielo.