Antonio Gherardi
Dulce et decorum est pro patria mori
Orazio, Odi III, 2, 13
Antonio Gherardi (Brescia 1919 – Mediterraneo 10 agosto 1943) era un tenente di vascello della Regia Marina Italiana durante la Seconda Guerra Mondiale. Originario di Brescia, visse sempre a Parma.
Fu assegnato alla nave da guerra italiana "Littorio", che partecipò alla Battaglia di Capo Spartivento (Sardegna meridionale) nell'ottobre del 1940 contro la Regia Marina Britannica.
Successivamente, nel 1942, Gherardi fu assegnato alla nave da guerra "Vittorio Veneto" che prese parte alla Battaglia di Mezzo Giugno (o battaglia di Pantelleria), una serie di scontri aeronavali avvenuti, fra il 12 e il 16 giugno 1942, nel Mediterraneo centrale e orientale durante la Seconda guerr mondiale. I combattimenti, che si inquadrano nella più ampia battaglia del Mediterraneo, videro le forze aeree e navali di Italia e Germania contrastare due operazioni di rifornimento dell'isola di Malta condotte dalla Royal Navy Britannica, comprendente anche unità australiane e polacche, chiamate in codice Harpoon e Vigorous. Questa battaglia fu una delle più grandi battaglie navali della Seconda Guerra Mondiale e si svolse nel Mediterraneo centrale.
Non si sa molto su di lui perché le fonti rintracciate sono contraddittorie. È possibile che il tenente di Vascello Gherardi fosse poi al comando del sommergibile “Bronzo” che nell’estate 1943 si portò al largo di Siracusa. Nell’ambito delle operazioni militari il “Bronzo” si trovò nel mezzo di una squadra formata da quattro dragamine nemiche. Pesantemente bombardato con cariche di profondità prima di potersi immergere più in profondità, fu costretto all’emersione e subito mitragliato e cannoneggiato: sotto il fuoco delle quattro navi inglesi caddero uccisi il comandante Gherardi, il comandante in seconda, sottotenente di vascello Giuseppe Pellegrini, due sottufficiali, un sottocapo e tre marinai. Il resto dell'equipaggio abbandonò la nave e si gettò in mare.
Fu decorato con la medaglia di bronzo al Valore Militare con la seguente motivazione:
“Ufficiale in seconda e successivamente comandante di sommergibile, impiegato senza riposo in numerose missioni di guerra in acque aspramente contese dall’avversario, nel terzo anno della guerra 1940-1943 dava il meglio di se stesso perché l’Unità rispondesse in pieno al compito silenzioso e tenace che le era commesso. Dimostrava, in ogni circostanza, tenacia di vittoriosi propositi, perizia e sereno coraggio. Cadeva in combattimento, scomparendo con l’Unità che coraggiosamente aveva guidato in numerose azioni.”
Per rendere omaggio a questo coraggioso comandante, è stata dedicata a lui l’aula 73 dell'istituto.